Eccoci arrivati al 4° capitolo di Agricoltura Naturale di Michelangelo Cordioli.
Un capitolo importante in quanto rappresenta il punto di contatto con un altro concetto caro a Michelangelo, ovvero, l'Irrigazione di Precisione.Michelangelo Cordioli è un "fiume in piena" ed in questo capitolo ci elenca le tecniche irrigue idonee all'ottenimento della completa espressione del potenziale genetico della pianta nel pieno rispetto dei criteri virtuosi dell'Agricoltura Naturale.
CAPITOLO DA NON PERDERE PER NESSUN MOTIVO
Gestione dell’Acqua e Irrigazione
Utilizzo dell’acqua e Irrigazione di Precisione
Utilizzo dell’acqua e Irrigazione di Precisione
Premessa
Nella normale pratica Agronomica, quando si discute di mezzi o metodi per incrementare la produttività, generalmente si parla quasi esclusivamente di concimazioni.
Questo può essere una via ma copre solo un aspetto della complessa materia per raggiungere lo scopo.
Le componenti principali dei tessuti vegetali e dei loro prodotti sono Idrogeno, Carbonio ed Ossigeno.
Tramite l’Energia Solare, catturata con la Fotosintesi, gli elementi citati si trasformano negli Zuccheri Primari che danno origine a tutti i Prodotti Organici del Ciclo della Vita.
L’ideale sarebbe coltivare una determinata specie solo dove la Natura fornisce condizioni favorevoli al suo completo sviluppo.
La crescente esigenza di alimenti, ed ora anche di energia, del Genere Umano richiede di uscire da questa situazione ideale e coltivare anche in zone dove le condizioni naturali non sono così favorevoli.
Spesso si scelgono colture in base ad una produttività minima garantita dalla resistenza alla siccità, ma con i mutamenti climatici in atto, questi calcoli non sono più proponibili.
Da questa breve premessa si arguisce che il sistema più naturale per incrementare la produttività si basa sulla disponibilità di Acqua Meteorica e, se non sufficiente, di Irrigazione.
Le recenti applicazioni delle tecnologie di microirrigazione hanno portato a definire le modalità esatte di gestione e di costruzione degli impianti di Subirrigazione a Bassa Erogazione.
Anche su coltivazioni da grandi superfici si possono applicare i metodi dell’Irrigazione di Precisione.
Il concetto di base per agire con l’Irrigazione di Precisione prende origine dalla considerazione che l’Acqua è il primo, fondamentale, insostituibile Elemento Nutrizionale dei Vegetali.
Il primo oggetto su cui svolgere un’Azione Agronomica per migliorare la produzione. Acqua e Vegetali
Sono tre le funzioni principali esercitate dall’Acqua nei Vegetali:
- Componente dei Liquidi Circolanti per il trasporto dei nutrienti
- Termoregolazione attraverso la traspirazione
- Base Chimica per la Nutrizione
Se la disponibilità di Acqua è ottimale tutte e tre le Funzioni vengono espletate alla massima capacità che la Fisiologia propria della pianta consente.
Se la disponibilità è relativa le cose cambiano notevolmente.
È per questo motivo che piante accreditate di notevole resistenza alla siccità in condizioni limite vanno quasi in stasi vegetativa e, fin che possono, si limitano a sopravvivere senza crescere e produrre.
Anche situazioni prolungate di eccesso di acqua sono dannose.
Non ci si riferisce solo a condizioni estreme di asfissia tali da provocare la morte (come succede con gli allagamenti prolungati) ma anche di situazioni temporanee di saturazione.
Un rapporto importante da mantenere in equilibrio è la percentuale tra Liquido e Gas nel terreno.
Per permettere la massima attività dell’ apparato radicale, questo dovrebbe mantenersi all’incirca 80/20.
Per permettere la massima attività dell’ apparato radicale, questo dovrebbe mantenersi all’incirca 80/20.
Se si presentano variazioni sensibili in eccesso di liquido, i microrganismi riducono la loro attività fino alla stasi, le radici smettono di respirare e di assorbire e, in assenza di CO2 , si altera il processo di assorbimento del Potassio.
Si può affermare che anche in questo caso la pianta si limita a resistere all’avversità fino al ristabilimento della condizione normale (come, del resto, succede in caso di siccità).
Un aspetto da considerare è il consumo di energia che la pianta impiega per adattare la propria fisiologia quando vi è alternanza delle due situazioni. Energia che viene sottratta alla formazione di Sostanza Secca e quindi alla produzione.
Un accorgimento da attuare per limitare lo stato di stress dopo un forzato periodo di siccità, è di evitare il brusco cambiamento dando troppa acqua appena possibile. È necessario reidratare il terreno lentamente con ripetute irrigazioni sottodosate fino a raggiungere lo stato di umidità ideale.
Gestione di situazioni anomale
Eccesso di precipitazioni.
In condizioni climatiche con eccesso di precipitazioni, come avviene in clima tropicale e subtropicale (e purtroppo ora anche in clima temperato), si predispongono le semine o i trapianti su terreni rialzati.
In frutticoltura si possono formare delle specie di arginelli (termine tecnico: Baulatura) in modo di mettere a dimora le piante al di sopra del livello del terreno e dar loro modo di sviluppare parte dell’ apparato radicale in “zona franca”.
Per le colture seminate o per le orticole trapiantate si può procedere allo stesso modo.
Si creano delle “banchine”, più o meno larghe, separate da piccoli solchi in modo da smaltire l’eccesso di acqua tramite questa piccola opera idraulica.
Naturalmente anche tutto il piano di campagna dell’appezzamento deve essere predisposto per la rapida evacuazione dell’acqua in eccesso.
Terreni salati. Se si devono coltivare terreni con eccesso di salinità, in particolare dovuta a Sodio Cloruro, e prima di iniziare la coltivazione di piante sensibili, si opera come segue.
La presenza nella soluzione di Calcio Carbonato e Sodio Cloruro dà, come reazione, la formazione di Calcio Cloruro e Sodio Carbonato, entrambi più solubili e dilavabili degli originali.
Lo stesso metodo è valido per diminuire la salinità generale dovuta all’eccessivo uso di Fertilizzanti Chimici non assorbiti e utilizzati dalle piante.
Se la salinità non è troppo elevata si può intervenire, anche a coltura in atto, combinando il sistema per striscia di bagnato ad una leggera sovra irrigazione. Con questo procedimento si condurranno i Sali in eccesso dalla zona interessata dalle radici a quella del “bagnasciuga” al limite della zona servita.
In frutticoltura intensiva il sistema può essere utilizzato per creare l’ “effetto vaso”. Con questo accorgimento si può limitare l’ espansione dell’apparato radicale ed ottenere alberi di sviluppo più contenuto. Naturalmente il tutto funziona in zone a limitate precipitazioni atmosferiche.
Acqua salata. Si usano sovrairrigazioni, nella misura del 5 – 10%, lievi sovradosaggi di Carbonati nella fertilizzazione di base ed eventualmente anche la baulatura. Anche in questo caso il gioco è sostenibile in zone poco piovose.
Infatti se si verifica un ritorno di pioggia abbondante, potrebbe far rientrare la quantità di Sali accumulata al limite nella zona affrancata riportando problema allo stato iniziale.
Irrigazione a Goccia e Subirrigazione La continua evoluzione dei materiali e la contemporanea diminuzione dei costi per realizzare un impianto permette di applicare convenientemente il sistema dell’Irrigazione a Goccia anche alle colture estensive.
In primis è il sistema più economico dal punto di vista energetico e del consumo di acqua.
Grazie alla tempestività nel sopperire alle esigenze della coltura, evitando momentanei stati di stress, sono stati ottenuti anche risultati di produttività maggior sull’unità di superficie.
Con la sola eccezione di problemi di salinità, al giorno d’oggi la maggiore funzionalità, il minor costo, i maggiori risparmi si realizzano con gli impianti interrati a bassa erogazione.
Se il sistema è correttamente progettato e gestito, si riesce a riprodurre quello che in natura avviene nei terreni golenali a falda alta.
Si tratta di posare le ali gocciolanti in profondità, fino a 500 mm, in funzione del tipo di terreno e della profondità delle lavorazioni abituali.
Anche la distanza tra le ali e tra i gocciolatori sull’ala dipendono dal tipo di terreno. Quello che conta è che la quantità di acqua erogata per ettaro sia la minima possibile permessa dai materiali.
Con questo sistema si sfrutta il fenomeno naturale di risalita per capillarità, ovvero, si usa la forza del sole per “tirare” l’acqua verso la superficie.
Quindi basta far uscire dalle manichette l’acqua, che poi tutto avviene con metodo naturale. Se si può trovare un difetto al sistema, è quello che per mantenere più a lungo l’efficienza, deve essere usato con continuità.
Questo diventa un pregio coltivando secondo i principi dell’ Agricoltura Naturale, in quanto questo metodo lascia il terreno in condizioni migliori ad ogni ciclo colturale effettuato.
La riattivazione del ciclo dell’Humus è strettamente legata al mantenimento costante dell’umidità necessaria allo sviluppo dell’Attività Biologica. Il che significa che anche nei periodi di non coltivazione è necessario attivare l’irrigazione.
Questo diventa ancor più un’occasione per migliorare la fertilità con la pratica del Sovescio, seminando ed interrando essenze adeguate nei periodi di vuoto tra una coltura principale e la successiva.
Irrigazione Climatizzante
Questo succede anche con la Luce e la Temperatura. Per i vegetali la mancanza o l’eccesso di temperatura e di luce provoca il rallentamento, in casi estremi fino alla stasi, dell’ Attività Fisiologica.
Non sempre si tengono in debito conto i limiti fisiologici delle piante.
Il freddo estremo può portare anche alla morte, la mancanza di luce sicuramente allo stop della Fotosintesi.
Anche temperature superiori a 32-33°C causano l’interruzione dell’attività fotosintetica (come del resto l’eccesso di luminosità porta a fenomeni di tipo intossicativo che rallentano l’assimilazione delle sostanze assorbite).
Altro limite di temperatura da tenere in conto è quello della lisi delle proteine (fenomeno che per alcune piante comincia all’approssimarsi dei 50°C).
Ora si possono limitare gli effetti negativi delle condizioni estreme utilizzando l’irrigazione in modo da variare artificiosamente i parametri ambientali.
Questo avviene con l’Irrigazione Climatizzante per Nebulizzazione a Basso Volume conosciuta meglio con il termine: Microaspersione.
Per ragioni di costo di impianto e di gestione, per il momento, è consigliata solo su colture di particolare pregio come le Orticole e in Frutticoltura.
In frutticoltura e viticoltura può essere sotto o sovrachioma.
Si agisce solo sui parametri di umidità relativa e temperatura ambiente se non si bagna direttamente la vegetazione e, d’altro canto, si può esercitare un vero e proprio raffreddamento diretto delle foglie se si bagna tutta la pianta.
In Orticoltura si opera solo nel secondo modo.
Un esempio pratico: le insalate in genere cominciano ad essere in difficoltà già all’approssimarsi dei 30°C e con luminosità sopra i 30.000 Lux.
Se si crea un velo d’acqua continuo sulle foglie durante le ore più calde e più luminose, le piante sono in grado di continuare a mantenere parametri di crescita pressoché ottimali invece che entrare in stasi vegetativa temporanea.
Conclusioni
Questo documento è volutamente più ricco di argomenti tecnici rispetto ai collegati.
La Vita sulla terra si è originata nell’acqua e senza acqua non può esistere la Vita.
Uno dei compiti dell’ Agronomia è di continuare a studiare i metodi ed i sistemi di irrigazione per migliorare le Produzioni Agricole senza sprecare risorse energetiche ed idriche.
Lo scopo della Microirrigazione è di mantenere lo stato di idratazione ideale del terreno in modo che le piante possano alimentarsi facilmente agendo sulla frazione Facilmente Assorbibile, senza dover utilizzare energie supplementari.
Solo attraverso l’ottimizzazione di tutti i fattori si ottiene di produrre di più nel pieno rispetto dell’Ambiente e secondo i principi dell’Agricoltura Naturale.
Michelangelo Cordioli, Agronomo
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