Abbiamo potuto apprezzare, dalle tue parole, l'importanza della ricerca di una nuova visione, più etica ed ecologica, in vista dei profondi mutamenti e squilibri che verranno originati dalla crescita demografica e dalla conseguente necessità di sufficienti fonti di cibo.
Grazie Michelangelo, la tua "Introduzione all'Agricoltura Naturale" rimarrà qui, su MicroIrrigo!, a disposizione di chiunque voglia dare uno sguardo....oltre.
Cap.6° - Preparazione del Terreno
Premessa
La metodologia di preparazione del terreno a ricevere il seme ha subito molteplici cambiamenti da quando l’Uomo si è trasformato da Cacciatore/Raccoglitore ad Agricoltore/Allevatore, decidendo di diventare produttore del proprio nutrimento.
Molta strada è stata percorsa da quando sono stati inventati i primi rudimentali strumenti per facilitare il lavoro dei campi.
Oggi l’evoluzione della tecnologia ci permette di utilizzare moderne Trattrici a guida satellitare, Raccoglitrici in grado di comunicare in tempo reale la quantità e la qualità di quello che si sta trebbiando e via di questo passo.
Spesso le condizioni di mercato hanno influito sulla meccanizzazione costringendo gli addetti ai lavori ad ingegnarsi per trovare il modo di abbassare i costi dal momento che i prezzi delle derrate alimentari non potevano lievitare all’infinito.
Sopratutto negli ultimi decenni si sono introdotte pratiche e macchine per la semina diretta su terreno sodo, trattrici di grandissima potenza trainanti multitiller enormi che hanno ridotto i costi di semina a livelli minimi.
Tutto ciò senza tener conto che per abbassare il costo del prodotto è necessario anche aumentare la produzione per unità di superficie. Questo imperativo è diventato ancor più importante dato il costante e progressivo aumento della Popolazione Umana sulla terra, dall’aumento delle richieste di Cibo e, negli ultimi tempi, dalla necessità di occupare terreni coltivabili per la produzione di Energie Rinnovabili.
Gli studiosi di statistica ritengono che tutte le superfici coltivabili del pianeta siano attualmente utilizzate.
Per queste ragioni i metodi di Agricoltura Naturale mettono in primo piano le Piante e le loro esigenze per ottenere Produzioni Massimali prima di valutare sistemi artificiosi di contenimento dei costi di produzione.
In pratica si identifica come sistema primario di riduzione dei costi per unità di prodotto la produzione massima raggiungibile.
Per queste ragioni i metodi di Agricoltura Naturale mettono in primo piano le Piante e le loro esigenze per ottenere Produzioni Massimali prima di valutare sistemi artificiosi di contenimento dei costi di produzione.
In pratica si identifica come sistema primario di riduzione dei costi per unità di prodotto la produzione massima raggiungibile.
Lavorazione del terreno e fertilità
Dal modo in cui si lavora il terreno si influisce pesantemente anche sui fattori di fertilità, e in particolare, sul ciclo di trasformazione della Sostanza Organica in Humus e sulla relativa Attività Biologica.
In Agricoltura Naturale non si prendono in considerazione arature profonde, semine dirette su sodo ed i multitiller. Le prime per lo sconvolgimento del Profilo Microbiologico poiché spedisce in profondità i Microrganismi Aerobici e porta in superficie gli Anaerobici alterando temporaneamente la loro azione. Le seconde perché non interrano adeguatamente i residui colturali, limitando la possibilità di trasformazione in Humus.
Per l’aratura sono ammesse due uniche eccezioni:
- molto profonda, anche un metro ed oltre, nel caso si debbano rimescolare strati di terreno diversi in suoli alluvionali
- molto leggera, fino a 250mm di profondità, se non si è in grado di interrare gli abbondanti residui della coltura precedente.
Per questi motivi non si possono annoverare queste tecniche tra i metodi di Buona Pratica Agricola e, di conseguenza, non sono adatti per l’Agricoltura Naturale.
Lavorazioni profonde
Sono previste solamente in terreni con facilità a formare ristagni in superficie.
Si opera con Ripuntatori a Talpa, conosciuti come Drenatori, o Vibrocoltivatori in grado di rimuovere gli strati di compattati sottostanti e ristabilire il ricircolo dell’acqua tra la superficie ed il sottosuolo.
Particolare attenzione e precisione è richiesta se si opera in appezzamenti ove siano stati installati sistemi di Subirrigazione che devono necessariamente essere mappati elettronicamente per non incorrere in danneggiamenti dell’impianto. Questo è facilitato dalle odierne macchine dotate di guida automatica in parallelo a controllo satellitare, che sanno muoversi in appezzamenti in cui sia stata eseguita la mappatura elettronica. Lavorazioni intermedie
Sono previste solamente per terreni con tendenza al compattamento o nel caso che operazioni precedenti alla semina abbiano lasciato carreggiate profonde.
Se si agisce in appezzamenti dotati di impianto di subirrigazione la profondità di lavoro non deve superare i 2/3 della profondità di posa delle ali e dei tubi di testata. Sono indicati estirpatori ad ancore curve frontemarcia che agiscono sul terreno come un aratro ma evitano di rimescolare il terreno. Possono essere montati sul sollevamento anteriore di trattrici di potenza adeguata ed agire in contemporaneità alla semina.
Semina
Per le operazioni di preparazione del terreno si adottano tecniche in grado di garantire la conservazione delle risorse e caratterizzate da basso impatto ambientale e consumo energetico contenuto.
L’ argomento è illustrato come ultimo non perché meno importante ma per ragioni di successione logica.
Se l’attivazione microbica può essere deteriorata dall’uso eccessivo di fertilizzanti chimici di sintesi, se il miglior progetto di concimazione può essere rovinato da una cattiva gestione dell’irrigazione, le errate operazioni di lavorazione del terreno possono distruggere tutto, letteralmente. Come già precedentemente citato, anche per preparare il terreno esistono diverse opzioni, metodi e attrezzi. Per preparare il letto di semina si usano due attrezzi dinamici ed entrambi idonei a formare combinate per eseguire le operazioni in un unico passaggio.
Con pochi o nulli residui in superficie si utilizza l’Erpice Rotativo Veloce, macchina con velocità operativa fino a 6 – 9 Km/Ora, con organi lavoranti in movimento rotatorio verticale, miscelazione di eventuali fertilizzanti distribuiti in superficie fino a circa 3/4 della profondità operativa.
Su terreni con pietre e sassi, molti residui vegetali o dopo distribuzione di compost in superficie, si usa la Fresa Interratrice, meglio conosciuta col nome di “interrasassi”.
Questa macchina particolare, a movimento rotatorio orizzontale antiorario, è in grado di amalgamare perfettamente il terreno con i residui superficiali e contemporaneamente operare una separazione fisica dimensionale stratificando in basso i materiali più grossolani e pesanti e lasciando la terra fine in superficie.
Con questa azione la Sostanza Organica Grezza è posizionata ad una profondità idonea ad essere naturalmente trasformata in Humus senza dispersione di energia nutrizionale perché “bruciata” dal Sole o imputridire per mancanza di aereazione. L’accuratezza del lavoro svolto la limita nella velocità operativa, circa 3 Km/ora, svantaggio ampiamente compensato dall’ incremento della fertilità e dal condizionamento ideale del terreno a ricevere il seme. Entrambe le macchine di base possono essere equipaggiate in modo da seminare su “banchine” rialzate, lasciando due solchi ai lati della fascia seminata molto utili a far defluire rapidamente gli eccessi di pioggia.
Conclusione
L’obiettivo di incrementare la produzione per ettaro si può raggiungere con il massimo rispetto per l’ambiente.
Questo in Agricoltura Naturale è possibile coordinando nel giusto modo tutti i fattori che influiscono positivamente sulla Fertilità, senza pretestuosi artifici che lascino una “coda” negativa per le Generazioni future.
Michelangelo Cordioli, Agronomo
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