Il LayFlat utilizzato negli impianti di irrigazione con Minisprinklers

Negli ultimi anni l'irrigazione dell'ortiva di pieno campo ha subito mutamenti non da poco e la microirrigazione ha acquistato popolarità da Nord a Sud.

In particolare gli impianti di aspersione tramite minisprinklers hanno "conquistato il cuore dei produttori e pure delle ortive" a scapito di rotoloni ed ali piovane.

Mi riferisco ai sistemi irrigui in Aspersione a Basso Volume già protagonisti, a marzo, di un post molto letto (clicca qui) ed apprezzato oltre che di un capitolo del videocorso MicroIrrigo! (clicca qui).

Generalmente questi impianti di irrigazione prevedono l'utilizzo di tubazioni in polietilene a bassa densità PN4 di diametro 32/40/50 sia in rotoli che in barre (in questo caso solo d.50).


Le tubazioni in polietilene in rotoli sono molto apprezzate per:
  • l'economicità
  • la praticità e facilità nel momento della manutenzione
  • la durata nel tempo che spesso arriva ai 4-6 anni
Ma, come sempre del resto, ci sono anche punti a sfavore:
  • necessitano di molto spazio per stoccarle in inverno (700-1200 m per ha di produzione a seconda dei modelli di minisprinklers utilizzati)
  • risulta difficile utilizzare tubazioni di diametro superiore al 50 in quanto pesanti e di ingombro elevato
Il secondo punto merita una riflessione.

Il diametro interno della tubazione, insieme alla portata dell'irrigatore scelto, della presenza del meccanismo di autocompensazione e della distanza tra gli erogatori sulla linea, è un elemento fondamentale per la definizione della lunghezza massima del filare che è possibile irrigare:
ad es.con tubo d.50, irrigatore da 450 lt/h posizionato ogni 12 m
  • massima lunghezza del filare m 240 in caso di utilizzo di irrigatore non autocompensante (P di partenza 3,5 bar)
  • massima lunghezza del filare m 350 in caso di utilizzo di irrigatore autocompensante (P di partenza 5,0 bar)
Ma se avessi un campo da 400-450 metri?
Non è impossibile, succede eccome!

Con la tubazione in polietilene d.50 dovrei tagliare a metà il campo ed alimentare le due parti dal centro...oppure utilizzare un tubo in PE d.63:
  • massima lunghezza del filare oltre m 500 in caso di utilizzo di irrigatore autocompensante (P di partenza 5,0 bar)
Però la tubazione d.63 presenta dei problemi non indifferenti:
  • è molto ingombrante da stoccare
  • nella macchina raccogli-tubo, dato il diametro, ce ne stanno pochi metri 
  • i raccordi normalmente utilizzati per connettere l'irrigatore al tubo in PE non sono adatti allo spessore elevato del tubo d.63
Quindi?
Quindi perchè non utilizzare un LayFlat?
Un LayFlat  da 2" ha un diametro interno paragonabile a quello di un tubo d.63 in PE
  • massima lunghezza del filare m 450 in caso di utilizzo di irrigatore autocompensante (P di partenza 4,0 bar non superiore)
Il LayFlat è una tubazione in PVC floscia rinforzata internamente da una fitta maglia/rete in tessuto.
Presenta caratteristiche interessanti:
  • a fine irrigazione si affloscia ed è quindi calpestabile (interessante in caso di utilizzo come collettore di partenza delle linee)
  • occupa molto meno spazio quando stoccato per l'inverno
  • ha un diametro interno molto elevato a tutto vantaggio della lunghezza massima del filare irrigabile
Vorrei però dare qualche suggerimento molto molto importante:
  • utilizzare sempre un LayFlat con PN il più alto possibile. Io consiglio vivamente, per esperienza, modelli PN8 e PN10 in quanto, una volta forati per l'inserimento del raccordino femmina che alimenterà l'irrigatore, il valore di PN scende a circa il 40% (dunque un PN10 scende a PN4)

  • praticare i fori per il raccordino femmina in modo davvero accurato in quanto non è possibile "ritornarci sopra"
  • evitare di raccogliere le tubazioni in LayFlat tirandole dal bordo del campo in quanto si "stirano e si snervano" precocemente 
 La macchina per raccogliere efficacemente le tubazioni in LayFlat?
Eccola:

Se questo non è 100% Puro KnowHow.....a presto!

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