Cap.5° di Agricoltura Naturale dedicato ai fertilizzanti ed i concimi
Michelangelo Cordioli, oramai lo conoscete, separa con precisione chirurgica chimica e natura e ci accompagna in un mondo fatto di soluzioni alternative ma non per questo meno valide.
Fertilizzanti e Concimi in Agricoltura
Documento dedicato a definire i Materiali Esogeni distribuiti sul terreno con l’intento di aumentare la produzione delle Colture Agrarie
Premessa
Questo documento ha un sottotitolo a causa della confusione del linguaggio per indicare tutti quei materiali di diversa provenienza usati in Agricoltura con l’obiettivo di aumentare o mantenere la produzione delle coltivazioni.
Spesso anche la nomenclatura ufficiale e le definizioni comunemente usate in Agronomia non sono sufficienti a definire la materia con la chiarezza e la precisione necessaria per trattare l’argomento quando si applicano i principi dell’Agricoltura Naturale.
Quindi lo scopo di quanto sarà esposto serve anche a creare un linguaggio e definizioni comuni per poter dialogare senza generare inesattezze.
Ad esempio:
senza un’adeguata quantità di Sostanza Organica e Carbonio, senza verificare od attivare l’Attività Biologica e senza l’Equilibrio Idrico nel terreno, è perfettamente inutile discutere di concimazioni
Al contrario di quanto comunemente si crede, senza questi fattori principali, concimare può essere un danno.
L’equivoco è stato purtroppo originato dalla Scienza Moderna sull’argomento della Nutrizione delle piante, dove i principi della Chimica hanno prevaricato quelli della Biologia e della Fisiologia.
La fisiologia della nutrizione delle Piante è basata su fenomeni Biochimici.
Il Sistema Pianta
Prima di entrare nello svolgimento del tema principale è necessario fare il punto su come funzionano i meccanismi di base della nutrizione dei Vegetali.
In sintesi le Piante sono da considerarsi delle vere e proprie pompe a concentrazione osmotica.
Il loro sistema nutrizionale si basa sull’ assorbimento di soluzioni acquose a bassa densità di elementi da parte dell’apparato radicale e concentrate dall’azione di traspirazione delle Foglie.
Questo fa sì che, fin che le foglie traspirano evaporando acqua, le radici continuano ad assorbire e la pianta a nutrirsi.
Basta questo per far comprendere che più la concentrazione della soluzione circolante del terreno è alta, più i vegetali “fanno fatica” ad alimentarsi. Quindi la distribuzione di concimi ad alta attività chimica può essere di ostacolo alla nutrizione senza l’adeguata disponibilità di acqua (come avviene in Natura nei terreni salati). Inoltre l’azione chimica violenta disturba enormemente la complessa attività biologica del terreno, alterandola, addormentandola e, in ultimo, distruggendola.
Si può intervenire nella nutrizione delle piante anche direttamente attraverso le foglie.
Per superare alcune barriere fisiologiche create da condizioni particolari del terreno o del clima o da innesti, si interviene sia con elementi primari che con micronutrienti.
I modi per intervenire nella nutrizione delle piante sono diversi come, del resto, sono di tipo diverso le caratteristiche dei materiali da utilizzare.
Concimazione al terreno di presemina, concimazioni di copertura a coltura in atto, fertirrigazione e concimazione fogliare devono essere integrate in un unico e funzionale progetto teso a favorire il mantenimento della massima attività nutrizionale delle piante coltivate.
Fertilizzanti Chimici Naturali
Sono da utilizzare direttamente nel terreno per correggere le anomalie principali che possono influire sulla corretta ed equilibrata nutrizione.
Questa azione viene definita Normalizzazione; si tratta di correggere i parametri esistenti per far diventare qualsiasi tipo di terreno in grado di ospitare qualsiasi pianta.
Non è rivolta solo a correggere ed equilibrare i contenuti in elementi chimici ma agisce anche sui parametri di funzionalità come, ad esempio, il Ph.
I Fertilizzanti Chimici Naturali sono ottenuti solo con processi fisici di trasformazione e simulano alcuni fenomeni naturali avvenuti in migliaia di anni.
Questi processi di base sono tre: macinazione, flottazione e termico.
Macinazione. Con la macinazione fine di rocce di base si simula il processo di erosione del vento, dell’acqua ed il differenziale termico che hanno sgretolato le rocce per dare origine alla pedogenesi, cioè la creazione dei suoli vegetali.
L’esempio più rappresentativo è dato dai Fosfati Naturali Teneri, dai Carbonati di Calcio o di Calcio e Magnesio, dalle Alghe Fossili e dai Sali Potassici Naturali .
Flottazione. Con la flottazione in soluzione acquosa si opera la separazione di Sali Minerali diversi che si trovano in giacimenti naturali.
La separazione avviene in grandi contenitori riscaldati e la separazione avviene per il diverso peso specifico e diversa densità.
Il sistema simula i meccanismi delle alluvioni e dei bradisismi della crosta terrestre che hanno creato i grandi depositi di Salgemma.
L’esempio più significativo è la separazione del Potassio Cloruro dal Sodio Cloruro.
Calcinazione. Il trattamento termico è simile a quello per produrre il cemento e si usa nella necessità di dover utilizzare rocce dure per ottenere fertilizzanti.
Simula quello che in natura avviene durante le Eruzioni Vulcaniche quando le alte temperature portano alla scomposizione dei minerali formandone di nuovi.
È noto che tra i terreni più fertili del mondo si annoverano proprio quelli originatisi dai fenomeni vulcanici.
L’esempio più comune è il trattamento dei Fosfati Allumino Calcici.
Un prodotto Fosfatico di uso abituale assimilabile a questi sono le Scorie Thomas, sottoprodotto della defosforazione della Ghisa per ottenere l’acciaio.
L’effetto nutrizionale di questi prodotti viene stimato in base alla solubilità carbonica, sistema simile a quello che avviene nella soluzione acquosa del terreno con la reazione della CO2 sciolta nell’acqua.
La finezza di macinazione determina il potere nutrizionale, in quanto più è fine e più è aggredibile dagli agenti biochimici del terreno.
Un buon prodotto può fornire fino all’80% del titolo originale in nutrimento.
Non influiscono negativamente sui meccanismi biologici anche se applicati in dosi massicce, anzi i Carbonati, i Fosfati Teneri e le Alghe Fossili li favoriscono al punto da poter essere miscelati alla Sostanza Organica sia prima che post Umificazione.
Non sono dilavabili per scarsa solubilità in acqua, agiscono positivamente sul Ph sia del terreno che della stessa soluzione circolante, non provocano l’ aumento della salinità ed in caso di siccità rimangono inattivi.
Tra questi prodotti non è stato annoverato il Calcio Solfato, conosciuto come Gesso, che pur avendo un buon potere correttivo del Ph, ha l’effetto di accelerare chimicamente i processi di mineralizzazione della Sostanza Organica.
In Agricoltura Naturale è consigliato solo nei terreni di origine torbosa dove la quantità di S.O. è in eccesso.
Concimi Chimici di Sintesi
Si annoverano in questa categoria tutti quei prodotti ottenuti con più o meno complesse reazioni di sintesi o per reazione chimica.
Possono essere allo stato liquido o solido.
Sono quelli di uso più comune e vanno dagli azotati più conosciuti, ai binari Azotati con Calcio, Potassio, Fosforo, Magnesio, binari Fosfo – Potassici ecc.
Sempre in questa categoria si collocano anche i ternari NPK ottenuti per reazione tra Acidi e Basi diverse che consentono di distribuire, in un unico passaggio, tutti e tre gli elementi chimici di maggior consumo.
Per chiudere, anche i fertilizzanti speciali per fertirrigazione e concimazione fogliare con i nutrienti supportati su base di chimica organica, come i Chelati.
Come già affermato, i processi di nutrizione delle piante sono di tipo Biochimico per cui entrambe le componenti sono da utilizzare in simbiosi per ottimizzare il risultato finale.
In Agricoltura Naturale non si esclude il loro utilizzo purché i quantitativi distribuiti siano modesti e non interferiscano o danneggino la struttura Biologica del terreno.
Possono però essere indispensabili in due occasioni:
- quando per anomalie climatiche i processi naturali possono essere compromessi
- quando si abbia la necessità di “guidare” lo sviluppo della pianta.
A questo proposito si citano due esempi.
La coltura del Mais ha due destinazioni principali: raccolta della sola granella o della pianta integrale per biomassa.
Nel primo caso si ha la necessità di contenere lo sviluppo della pianta a favore della spiga nel secondo si richiede lo sviluppo massimo anche della pianta.
Regolando in maniera diversa il dosaggio e applicandoli in fasi fenologiche diverse gli Azotati, possono favorire l’uno o l’altro effetto.
Altro esempio significativo è con il Pomodoro da Industria.
Con programmi dedicati di fertirrigazione e concimazione fogliare si possono provocare fioriture e maturazioni più contemporanee, favorendo il lavoro delle macchine raccoglitrici per la presenza di una minore quantità di frutti immaturi da scartare.
Fertilizzanti Organici e Organominerali
Sono assimilati in questa categoria tutti quei prodotti derivati da sostanze organiche di varia provenienza.
Di uso diretto sono i pannelli di estrazione degli oli vegetali, le farine di carne o di pesce.
Un prodotto molto interessante parte dall’utilizzo degli scarti di pesce macinati e mescolati in proporzione a pannelli vegetali e carbonati (o derivati di alghe fossili) per ottenere, dopo fermentazione controllata, un fertilizzante organico conosciuto come Guano di Pesce.
Altri fertilizzanti azotati molto validi possono derivare da sintesi enzimatiche dell’industria farmaceutica, da concentrazione di borlande di lavorazioni agroindustriali o, come il Salino Potassico, derivato dall’ estrazione dello Zucchero dalla Barbabietola.
Rimangono con questa denominazione anche prodotti nel cui processo di produzione intervengono prodotti chimici per favorire la trasformazione o la stabilizzazione.
Solitamente il nutriente in maggior quantità è l’Azoto Organico.
Tra quelli che subiscono un processo chimico di scissione delle proteine o estrazione di principi attivatori della nutrizione accessori ci sono gli estratti da carni o scarti di macelli o di attività legate alla lavorazione dei pellami e del cuoio e gli Acidi Umici.
Sempre a questa categoria sono assimilati i prodotti derivati da deiezioni animali essiccate e compattate.
Naturalmente gli esempi sono molti e le recenti esigenze nate dalla constatazione che solo con i prodotti chimici gli incrementi o il mantenimento di standard elevati di produzione non sono sostenibili, ne produrranno degli altri.
Con il termine Organominerali vengono definite le miscele di fertilizzanti organici con chimici sia naturali che di sintesi preparate in fabbrica per facilitarne la distribuzione.
Inseriti in un programma di ampio spettro di miglioramento della fertilità del terreno, hanno una loro utilità quando i programmi colturali in stretta successione non permettono la distribuzione di Compost, BioChar e grandi volumi di Chimici Naturali.
La proporzione tra le componenti della miscela dovrebbero essere tarate in base a Carte Nutrizionali stilate tenendo conto di Analisi del terreno eseguite per determinare le caratteristiche di base della zona di riferimento.
Conclusioni
La Scienza della nutrizione delle piante è molto complessa e di difficile compressione in un condensato.
Le nuove scoperte nel campo della Chimica, della Biologia e della Fisiologia dei vegetali spesso cambiano teorie e fatti dati antecedentemente per assoluti.
La Natura è in costante evoluzione per cui l’approccio scientifico più consono deve essere quello del Saggio che sa di conoscere molte cose ma sa che sono molte di più quelle che deve ancora imparare.
Anche perché la Salute Umana prescinde da una corretta Nutrizione che a sua volta passa dalla corretta nutrizione dei Prodotti di cui ci si alimenta.
L’obiettivo dell’Agricoltura Naturale è anche di produrre alimenti un funzione della Salute degli Uomini.
Michelangelo Cordioli, Agronomo
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