Sisma in Emilia: Il sistema idrico e' in ginocchio

Tratto da Modena Online - domenica 3 giugno 2012 
Le previsioni minacciano pioggia. 
Il sistema idrico è in ginocchio.
Dopo il sole del fine settimana, domani potrebbe tornare la pioggia sulle zone dell'Emilia colpite dal terremoto. Una eventualità che spaventa gli esperti delle bonifiche. "Dovesse piovere una settimana, le zone terremotate dell'Emilia Romagna sarebbero allagate". 
È l'allarme lanciato dai tecnici dell'Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni a fronte dei gravi danni causati dal sisma alla rete idraulica del territorio. 

 Sono infatti "inagibili le grandi centrali idrovore di Pilastresi e Cà Bianca (capaci di sollevare 70mila metri cubi d'acqua al secondo) nel comune di Bondeno, dove è critica anche la situazione dell'impianto idrovoro Acque Basse; dalla loro azione dipende la sicurezza idraulica di comuni, oggi purtroppo agli onori delle cronache, quali Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Fellonica, Poggio Rusco, Sermide oltre naturalmente a Bondeno". 
"Pericolante" è anche la centrale idrovora di Mondine, nel comune mantovano di Moglia, uno degli impianti idrovori più importanti d'Italia, dove "confluiscono le acque di scolo di una superficie di 42mila ettari, che da Reggio Emilia si estende fino a Correggio e Carpi, lambendo l'abitato di Modena. Fermi sono anche altri impianti idrovori minori". 
A ciò vanno aggiunte "le gravissime lesioni, che si registrano lungo centinaia di metri di argini, che contengono le acque di canali 'pensilì, che scorrono anche 7 metri sopra il piano campagna; a rischio di allagamento sono comunità già provate dal fenomeno tellurico quali quelle di Cavezzo, Medolla, Concordia" e altre.   
Corsa contro il tempo per salvare i raccolti.
È una "corsa contro il tempo" anche per cercare di riattivare quanto resta della rete d'irrigazione, evitando di pregiudicare i raccolti: sono inagibili l'impianto irriguo modenese di Concordia (a servizio di 2.500 ettari a frutteto) e quello di Sabbioncello nel comune mantovano di Quingentole (a servizio di 18mila ettari vocati all'ortofrutta).  
A forte rischio di chiusura, per inagibilità, anche l'impianto Ubertosa, nel comune di Poggio Rusco (irriga 10mila ettari tra seminativi, frutteti e coltivazioni ortofrutticole) mentre è già sospesa l'irrigazione su un'area di 26mila ettari nel modenese (da Novi di Modena a Carpi e Campogalliano) dove, oltre alla frutticoltura ed alla produzione di Parmigiano Reggiano, sonopresenti alcune risaie.

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