Cosa ha a che fare l'immagine qui a fianco con il signore in foto? C'entra, eccome! Se siamo qui ora, io e te, è proprio a causa di quel tizio e della sua intuizione, un giorno vicino a Be'er Sheva che in ebraico significa "i sette pozzi" o "il pozzo dei sette".
Si chiama Simcha Blass ed è ritenuto l'inventore dell'irrigazione a goccia!
Nel videocorso MicroIrrigo! impara a far da te! è chiaramente citato ma oggi ho intenzione di raccontarti la sua storia, o meglio, la sua favola.
Si chiama Simcha Blass ed è ritenuto l'inventore dell'irrigazione a goccia!
Nel videocorso MicroIrrigo! impara a far da te! è chiaramente citato ma oggi ho intenzione di raccontarti la sua storia, o meglio, la sua favola.
" Tutto accadde un giorno durante una visita ad un'azienda agricola...."
La Microirrigazione: dal deserto alla tua azienda
E' proprio così!
La microirrigazione nasce molto lontano, in aree dal clima torrido e dove l'acqua è un bene vitale oltre che prezioso.
Il nome Simcha Blass di dice qualcosa?
Probabilmente no e quindi ne approfitto per spiegarti chi era e perchè l'ho chiamato in causa.
Simcha Blass era un Ingegnere Agronomo Israeliano molto impegnato nello studio e definizione di tecniche finalizzate alla ricerca della massima efficienza dell'acqua impiegata in irrigazione.
Oltre a ciò era attivamente coinvolto nella gestione delle acque “di stato” ovvero le fonti idriche di proprietà dello stato di Israele e fu socio fondatore di Mekorot l'azienda statale di gestione di tutta la rete idrica nazionale (irrigazione-industria-agricoltura).
Un giorno, siamo nella seconda metà degli anni '50, un agricoltore mostrò a Simcha un albero di grandi dimensioni che cresceva rigoglioso proprio dietro la sua abitazione in condizioni di apparente mancanza di acqua.
In israele, come in tutte le aree aride, il confine tra secco/non vitale e umido/vitale è davvero millimetrico e a 1 metro da una zona verde un cespuglio rischia di morire se non irrigato!
Simcha osservò l'albero e decise di sondare il terreno alla ricerca di una, seppur minima, fonte d'acqua che desse ragione di quello strano fatto.
Effettivamente la fonte idrica c'era ma, con grande sorpresa dell'agricoltore e dello stesso Blass, la quantità di acqua a disposizione per l'albero era a dir poco ridicola.
Già, quel grande albero era alimentato da una minima perdita di acqua di una tubazione che correva vicino.
Sto parlando di un tubo che “faceva la goccia” proprio come quello sotto al mio lavello!
Questo fatto confermò a Simcha ciò di cui era già convinto da tempo: una pianta può vivere, crescere e produrre con quantitativi minimi di acqua erogati in modo continuo.
L'acqua si muove nel terreno per capillarità in modo da interessare un'area abbastanza grande da contenere parte o la totalità di un apparato radicale attivo e vitale.
Sulla scorta di quest'esperienza Blass realizzò un primo rudimentale gocciolatore che denominò Spaghetti Dripper.
In sostanza era un microtubo del diametro interno di circa 1 mm e della lunghezza di un metro lineare che erogava una portata oraria costante...gocciolando.
Simcha Blass aveva realizzato un gocciolatore caratterizzato da un “flusso laminare”; la portata veniva determinata dal fatto che l'acqua subiva un rallentamento lungo lo “spaghetto” a causa dell'attrito contro le pareti e la velocità di uscita, quasi zero, permetteva l'erogazione a goccia.
Da allora, 1959 per l'esattezza, la tecnologia e gli studi dei materiali plastici hanno permesso a tecnici agronomi di sperimentare prodotti via via più efficienti oltre che più piccoli.
Non solo, venne creata verso la fine degli anni '70 la prima ala gocciolante “integrale” con il gocciolatore inserito nella tubazione in polietilene in fase di estrusione.
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