Nel capitolo precedente di Irrigazione di Precisione, lo special report di Michelangelo Cordioli, abbiamo imparato come determinare la Capacità di Campo del ns terreno e, di conseguenza, la quantità di acqua che può essere trattenuta.
Abbiamo anche compreso che non tutta questa acqua è disponibile per la pianta ma che solo una quota parte è Facilmente Scambiabile mentre il resto...nisba!
Entra dunque e scopri il 6° capitolo de: L'Irrigazione di Precisione
6 – IL VOLUME di IRRIGAZIONE UTILE
Conoscere o aver calcolato la quantità di acqua facilmente scambiabile non vuol dire che quella sia la dose ideale che sempre e comunque dobbiamo erogare alle colture.
Ci sono molte altre occasioni e motivi che inducono a ridurre ulteriormente i dosaggi.
Senza soffermarci in questa sede sulle differenze legate alle diversità dei tipi di impianti di distribuzione, rimanendo nell’ ambito dei concetti generali, ne elenchiamo le principali:
a – con l’applicazione del criterio della Restituzione Giornaliera
b – all’inizio o alla fine della campagna irrigua
c – quando si vogliono impostare programmi per provocare Stress Idrici Controllati
d – in stretta successione al trapianto o alla semina
e – qualora si debba intervenire con la fertirrigazione su terreni già umidi
f – in occasione della ricerca dell’effetto climatizzante
g – nella ricerca dello shock termico ai fini di migliorare la colorazione della frutta o di controlli fitosanitari
h – su terreni “lenti”nell’assorbire l’ acqua
i – qualora si irrighi strettamente per striscia di bagnato senza raggiungere la completa bagnatura di tutta la superficie
Ci sono anche un paio di situazioni dove si può rendere necessaria anche la sovra-irrigazione:
1 - nella ricerca dell’effetto antibrina
2 – quando ci sono problemi di salinità eccessiva nel terreno o nell’acqua di irrigazione
Di seguito descriviamo le diverse situazioni, indicando le strategie o le modalità per mantenersi comunque all’interno del criterio dell’irrigazione di precisione.
Casi in cui è necessario ridurre gli apporti idrici
a – Calcolo della Restituzione Giornaliera: disponendo dei rilievi giornalieri dell’ Evaporazione e consultando le apposite tabelle di calcolo stilate in base al periodo stagionale e alla fase fenologica, si calcola il quantitativo massimo di acqua da restituire al terreno secondo il metodo dell’Evapo-Traspirazione Potenziale (o ETP) in modo da mantenere lo status quo.
b – ad Inizio e alla Fine della campagna irrigua non sempre valgono le regole comportamentali della piena stagione.
L’ inizio della campagna per le piante annuali è con la semina o il trapianto, per le poliennali e le arboree si inizia con l’ingrossamento delle gemme, tenendo presente che in quel momento sono già due o tre settimane che le radici hanno cominciato a muoversi.
Quindi se l’ inverno è stato siccitoso e il terreno particolarmente asciutto, già in questo momento si dovrebbe iniziare ad irrigare con dosi ridotte.
Sempre per le arboree, in chiusura di campagna, non si deve abbandonare l’irrigazione con la fine della raccolta ma ridurre progressivamente i dosaggi fino ad azzerarli, in particolare per le specie o le varietà a maturazione precoce.
La sospensione troppo precoce dell’ irrigazione può compromettere la differenziazione delle gemme a fiore per l’ annata successiva.
c – Stress Idrici Controllati: in parziale contraddizione con le affermazioni esposte in precedenza, ci sono dei momenti nelle fasi fenologiche delle piante, in cui è opportuno ridurre gli apporti idrici rispetto all’ ideale.
Ad esempio su olivo nel momento dell’accrescimento del nocciolo allo scopo di ridurne le dimensioni ed avere un migliore rapporto polpa/nocciolo all’ estrazione.
Sulle orticole industriali, quali il pomodoro, lo stesso principio si può applicare al momento dell’induzione a fiore, per provocare una fioritura utile più contemporanea e quindi una maggior uniformità alla raccolta.
Su melone lo stress idrico controllato induce la fioritura in piante con difficoltà di allegagione per eccesso di vigoria.
d – Subito dopo la semina o il trapianto: per le colture annuali le prime irrigazioni servono per lo più per assestare il terreno intorno alle piantine trapiantate o per favorire la germinazione dei semi, quindi è opportuno iniziare con dosi molto basse per poi aumentare seguendo lo sviluppo dell’ apparato radicale.
e – Fertirrigazione su terreno già umido: se si presenta la necessità di dover comunque fare una fertirrigazione si interviene con tempi minimi in relazione alla sola quantità di nutrienti da distribuire.
f – Irrigazione Climatizzante: con impianti sottochioma possiamo considerare l’effetto indiretto, cioè senza contatto dell’acqua sulla vegetazione, creato dala distribuzione tramite nebulizzatori di liquido nell’aria con lo scopo di aumentare l’umidità relativa e abbassare la temperatura. Da nostre esperienze si può alzare l’UR di circa il 30% e diminuire la temperatura di 6-7° C.
Con il sovrachioma si ottiene il raffreddamento diretto della vegetazione, ottenendo risultati quanti-qualitativi sensibili qualora sia attivato nei momenti di stress provocati da eccessi di temperatura e luminosità, UR bassa e vento.
In entrambi i casi le piante possono avere minori esigenze idriche per evaporazione e termoregolazione, quindi un minore consumo di acqua, oppure averne a disposizione una maggior quantità da dedicare all'assorbimento.
G – Irrigazione a scopo di Colorazione: per le produzioni valorizzate dall’intensa colorazione rossa, brevi interventi in sovrachioma possono aumentarne l’intensità. Solitamente questi non coprono le necessità idriche totali del momento.
h – Terreni Pesanti: in terreni con difficoltà di assorbimento dell’acqua, con qualsiasi tipo di impianto di irrigazione, è opportuno sospendere la distribuzione quando l’acqua comincia a scorrere. Nell’ eventualità di non aver coperto il totale del fabbisogno si riprende ad infiltrazione avvenuta.
i - Irrigazione a Striscia o Localizzata: in quei casi in cui non si prevede di bagnare tutta la superficie, per non sforare i quantitativi calcolati con la ricerca della capacità di campo, si deve applicare un ulteriore Fattore di Riduzione che chiameremo di Superficie: FRS in proporzione diversa secondo la percentuale di superficie effettivamente oggetto di irrigazione.
Casi in cui è utile o necessaria la Sovra Irrigazione
In previsione di dover ricorrere di frequente a sovrairrigazioni, in particolare per l’antibrina, è opportuno predisporre i piani di campagna con pendenze idonee a smaltire l’acqua in eccesso. Altro accorgimento molto utile per diminuire i danni da asfissia all’apparato radicale è di seminare o trapiantare su terreno baulato.
1 – l’effetto antibrina con l’irrigazione si ottiene distribuendo acqua in pressione attraverso idonei spruzzatori in quantità proporzionale alla durata ed intensità prevista della gelata. Quasi sempre si superano i quantitativi della normale irrigazione, per cui si possono provocare dilavamenti in terreni che drenano facilmente o ristagni in quelli più tenaci.
2 – per bonificare e rendere idonei alla coltivazione terreni relativamente “salati”, cioè con eccessiva presenza di Sali solubilizzabili, si può agire con relative sovrairrigazioni.
Se interessa tutta la superficie e il problema è rappresentato principalmente da Cloruro di Sodio, si eseguono ripetute rippature alternate ad irrigazioni abbondanti fino a portare la salinità a livelli accettabili.
Se si desidera potenziare o stabilizzare l’azione di dilavamento, si possono incorporare al terreno dosi importanti di Calcio Carbonato macinato molto fine.
Nel caso si desideri bonificare solo strisce di terreno su cui porre le coltivazioni, si può iniziare ad irrigare abbondantemente il terreno in anticipo sulla messa a dimora o sulla data di semina, in modo da allontanare i Sali in eccesso dalla zona interessata allo sviluppo dell’apparato radicale.
Lo stesso concetto si applica anche quando l’acqua usata per irrigare è fuori dagli standard ideali per permettere la migliore attività fisiologica delle piante.
Anche se a molti vegetali si riconosce una buona resistenza alla salinità in senso lato, dobbiamo sempre tener ben presente che i processi osmotici che regolano i meccanismi di assorbimento di acqua e Sali sono tanto più efficienti in base al maggior differenziale che la pianta riesce a creare.
Più il differenziale è alto e più facilmente la pianta riesce a nutrirsi.
I punti salienti esposti sinteticamente in questa parte saranno oggetto di più ampia trattazione in una fase successiva.
In linea di massima il Volume di Irrigazione Utile – VIU – è circa il 20% della Frazione calcolata Facilmente Disponibile – FFD.
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