Visto all'EIMA 2010: irrigazione con acque salmastre

Le coste italiane son in parte a rischio desertificazione ma, per ora, il problema principale si chiama Salinizzazione!

L'immagine qui a fianco indica, con una tonalità rosa, le aree a rischio desertificazione.
Come è facile notare il problema coinvolge aree dislocate sia a Nord che a Sud.

La salinizzazione consiste nell'aumento del tenore di sali nelle falde e nel suolo con conseguenti problematiche sulla fertilità e, naturalmente, sulle produzioni agricole che vengono depresse sino all'azzeramento.
Ecco perchè si parla di rischio Desertificazione.


La Storia antica ci ha insegnato quanto la salinizzazione possa essere determinante nello sviluppo, e successivo annientamento, di intere civiltà.
L'area compresa tra il fiume Tigri ed il fiume Eufrate, un tempo chiamata Mesopotamia, era descritta come un vero e proprio giardino e popolata da civiltà elette a simbolo di cultura e sviluppo.
Lo sfruttamento intenso del territorio, a scopo agricolo, determinò un inarrestabile aumento di salinità dei terreni fino al punto che il livello di tossicità rese impossibile la coltivazione di qualsiasi pianta. Il declino che ne seguì non lasciò scampo e gli antichi sfarzi e splendori non rimasero che un ricordo.

L'immagine qui sotto indica, con puntini di colore rosso, le aree nelle quali il fenomeno di "salt intrusion" (aumento della salinità nelle falde e nei terreni) è in atto.
Come è possibile notare il problema coinvolge buona parte delle coste del Mediterraneo e, in particolare, di Spagna ed Italia.

La salinizzazione viene provocata ed incrementata in seguito a differenti fenomeni quali:
  • Utilizzo consistente e non regolato di acque provenienti da falde sotterranee e conseguente "intrusione", nei litorali, di acque ad elevata salinità
  • Utilizzo continuo di acque ad elevata salinità
  • Mancato dilavamento di sali presenti nel terreno ad opera, ad esempio, di piogge di elevata intensità
  • Evaporazioone dell'acqua dagli strati superficiali del suolo e conseguente concentrazione dei sali
Alcuni dei fattori di incremento della salinità hanno origine naturale ma, nel nostro paese, hanno un incidenza quasi trascurabile a livello generale (sono però rilevanti in alcune aree come ad esempiole aree interne della Sicilia).
La maggior responsabilità dell'incremento del tenore di sali nei suoli delle aree litoranee spetta invece all'uomo!
E' dunque un fenomeno di origine antropica.

L'intenso sfruttamento delle falde freatiche, in particolare per uso agricolo ma anche industriale ed abitativo, ha portato all'accentuarsi di fenomeni di salinizzazione per abbassamento della falda di acqua dolce e conseguente alterazione dell'equilibrio tra acque dolci ed acque salmastre o salate di origine marina.

La salinizzazione ha effetti inarrestabili e fortemente penalizzanti le produzioni agricole in generale:
  • crescita rallentata dei tessuti
  • cambiamento del colore dei tessuti vergetali
  • riduzione della respirazione
  • crescita zero e scomparsa della varietà non tollerante
  • rese colturali molto ridotte
  • altro
Il fenomeno della salinizzazione ed, in particolare, della gestione dell'irrigazione con acque a medio-alta salinità ha portato allo studio e realizzazione di sistemi di filtrazione in grado di sottrarre sali dalle acque al fine di ottenere un abbassamento della Conducibilità Elettrica entro limiti accettabili dalle piante.
La ditta Scova Impianti di Castelfranco (MO) ha presentato in EIMA 2010 un dissalatore selettivo studiato per la gestione irrigua con acque salmastre.
L'impianto base è costituito da due colonne filtranti da 500 kg cadauna (ampliabile) ed ha una capacità di trattamento pari a 22-24.000 litri al giorno.
Al raggiungimento di una quantità di acqua trattata pari a 2.000-2.300 mc si procede alla sostituzione della resina naturale (da distribuire nel terreno quale ottimo ammendante-correttivo).
La batteria filtrante costituita da filtri "desodizzanti" rappresenta una soluzione ad alto contenuto tecnico, oltre che innovativo, a costi realmente contenuti.
L'applicazione del dissalatore selettivo si rende particolarmente indicata in caso di utilizzo di acque di "Classe 2" con tenori in Sodio compresi tra 40-80 mg/lt e SAR (Sodium Adsortion Rate) superiore a 6.

A presto






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