La manutenzione degli impianti Irrigui: un piano di battaglia in tre step



 L’inconveniente, la dimenticanza, l’imprevisto sono tra le cause più frequenti di malfunzionamenti dell’impianto irriguo in piena stagione.

Ciò che, a giusta ragione, potrebbe essere definito un problema di poco conto assume, nel momento critico, dimensioni inaudite e carattere di massima urgenza.
Per non parlare dei costi necessari ad una soluzione forzatamente immediata che, inevitabilmente, aumentano a dismisura.
Non esiste nulla di peggio che arrivare impreparati all’inizio della nuova stagione irrigua; sottovalutare o, peggio, non prendersi cura per tempo degli elementi base e degli accessori che compongono il nostro impianto è un errore imperdonabile.
Soltanto un programma di manutenzione ben strutturato e, soprattutto, una “teutonica severità” nel metterlo in pratica può garantire mesi di “relativa” tranquillità.
 Spesso le aziende agricole demandano all’esterno, in outsourcing,  tutta l’attività di assistenza e manutenzione perdendo così non solo l’occasione di conoscere meglio il proprio impianto fertirriguo ma anche l’autonomia nel gestirlo.
Un Programma di Manutenzione Ordinaria è in assoluto la chiave per affrontare la nuova stagione con i piedi ben saldi sui blocchi di partenza.

Come costruire un Programma di Manutenzione Ordinaria
La pianificazione di tutte le operazioni necessarie per la compilazione di un ottimo Programma di Manutenzione Ordinaria è il risultato di un’analisi attenta della struttura dell’impianto fertirriguo.
Normalmente cerco di limitare ad un numero minimo, ad esempio 3, i passaggi per giungere alla definizione del corretto elenco di “cose da fare”:

  1. Individuazione delle principali Aree di Intervento
  2. Definizione dei Punti Critici per singola area
  3. Lista delle Operazioni Necessarie al ripristino del buon funzionamento
Questa procedura può, erroneamente, sembrare complessa ma permette di stabilire una volta per tutte un vero e proprio CheckList da eseguire ogni anno, ogni 6 mesi, per la preparazione dell’impianto.
Dovendo, in quest’occasione,  redigere un Programma di Manutenzione Ordinaria di massima bisogna cercare di immaginare le possibili varianti di un impianto in modo da stabilire una traccia valida per molteplici situazioni.
Non prenderò in esame la parte finale dell’impianto (sprinkler, gocciolatore, microirrigatore) bensì tutta la struttura a monte. 
Fase 1. Individuazione delle principali Aree di Intervento
Le  Aree di Intervento principali vengono definite allo scopo di concentrare la propria attenzione, volta per volta, su specifiche porzioni di impianto.
Analizzare l’insieme potrebbe condurre a dimenticanze o, addirittura, a leggerezze che verrebbero pagate a caro prezzo in stagione.
Quali potrebbero essere, dunque, le principali Aree di Intervento di un impianto di Fertirrigazione?
Provo ad elencarle tralasciando, volutamente, l’impianto di pompaggio:

  1. Sistema di Filtrazione
  2. Sistema di Iniezione
  3. Sistema di Controllo Soluzione
  4. Sistema di Controllo Portata
  5. Sistema di Distribuzione

Le cinque principali  Aree di Intervento rappresentano snodi di basilare importanza e sono imprescindibili l’una dalle altre.
La scarsa funzionalità di una di esse ha ripercussioni, a cascata, su tutte le successive:
  • Un sistema di filtrazione inefficiente, per quanto automatizzato,  potrebbe causare la progressiva perdita di pressione e portata e mettere in crisi tutto l’impianto di fertirrigazione fino ad un crash totale determinato da una portata talmente bassa da generare un allarme.
  • Un’anomalia al Sistema di Controllo Portata determina un’errata comunicazione di dati alla centralina e, proporzionalmente, un quantitativo totale di fertilizzante iniettato troppo elevato/basso che determina letture pH/EC anomale.
  • Un impianto fertirriguo gestito da sonde pH/EC non adeguatamente calibrate genera false letture e può “costringere” la centralina ad effettuare violente variazioni nella quantità di iniettato in grado di causare danni rilevanti alla coltura.
 Analizzare, una ad una, le principali Aree di Intervento permette di scendere nel dettaglio ed individuare, con esattezza, i Punti Critici di ciascuna.

                    Definizione dei Punti Critici
I Punti Critici di ogni Area di Intervento rappresentano gli elementi per i quali si ritiene più opportuno un controllo accurato.
La scelta dei Punti critici deriva da informazioni tecniche acquisite ma anche dall’esperienza propria dell’operatore responsabile del sistema di fertirrigazione.
Alcuni elementi possono essere considerati Punti Critici in particolari situazioni oppure non fare parte della lista in altre.
I primi aspetti da considerare in fase di individuazione di un Punto Critico sono:
  • Usura o Deterioramento: determinato dal continuo essere sottoposto a lavoro intenso, dal contatto diretto con sostanze aggressive, dalla debolezza del singolo componente etc.
  • Importanza “strategica”: elementi la cui attività, più di altri, è fondamentale per la corretta distribuzione di elementi nutritivi.

Sulla base delle caratteristiche dei Punti Critici rilevati è possibile determinare l’elenco delle Operazioni da Eseguire, ovvero, il CheckList.

CheckList: Operazioni necessarie al ripristino del buon funzionamento
Esattamente come le procedure al decollo dei velivoli o il tagliando della propria auto, il CheckList deve rappresentare il punto di partenza di ogni stagione irrigua o l’appuntamento a scadenze prefissate a cui non è possibile mancare.
Questo elenco di operazioni prevengono, se correttamente eseguite, almeno l’80% delle possibili “magagne” in grado di arrecare danno alle colture ed un forte mal di testa all’operatore.
E’ di fondamentale importanza che in ogni azienda l’operatore addetto al controllo e gestione del sistema di Fertirrigazione sia aggiornato, responsabile ed in grado di intervenire in prima persona sulla maggior parte delle componenti senza richiedere un’intervento esterno.
Un CheckList è sinonimo di programmazione ed il fatto stesso di seguirlo indica chiaramente la volontà di non lasciare nulla al caso.

Conclusioni
Come già accennato in precedenza la Manutenzione Ordinaria è da intendersi quale intervento a carattere preventivo tanto che l’80% delle problematiche di impianto sono diretta conseguenza della mancata manutenzione e della poca dimestichezza degli operatori con le attrezzature utilizzate.
In particolare le Aziende Agricole investono ben poco nella formazione del personale responsabile della gestione e questo rappresenta un limite che deve essere assolutamente scavalcato nel futuro prossimo.
La definizione ed, ancor più, l’attuazione di un Programma di Manutenzione Ordinaria è possibile soltanto nel caso in cui esista personale qualificato ed aggiornato in grado di comprendere le problematiche ed intervenire per tempo.

Anche dal punto di vista economico, un investimento in formazione del personale avrebbe un “payback”, un ritorno, molto rapido essendo gli interventi straordinari, operati da società esterne, molto onerosi specie in piena stagione.

A presto

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