L’inconveniente,
la dimenticanza, l’imprevisto sono tra le cause più frequenti di
malfunzionamenti dell’impianto irriguo in piena stagione.
Ciò che, a giusta ragione, potrebbe essere definito
un problema di poco conto assume, nel momento critico, dimensioni inaudite e
carattere di massima urgenza.
Per non parlare dei costi necessari ad una soluzione
forzatamente immediata che, inevitabilmente, aumentano a dismisura.
Non esiste nulla di peggio che arrivare impreparati
all’inizio della nuova stagione irrigua; sottovalutare o, peggio, non prendersi
cura per tempo degli elementi base e degli accessori che compongono il nostro
impianto è un errore imperdonabile.
Soltanto
un programma di manutenzione ben strutturato e, soprattutto, una “teutonica
severità” nel metterlo in pratica può garantire mesi di “relativa”
tranquillità.
Un Programma di Manutenzione
Ordinaria è in assoluto la chiave per affrontare la nuova stagione con i piedi
ben saldi sui blocchi di partenza.
Come costruire un
Programma di Manutenzione Ordinaria
La pianificazione di tutte le operazioni necessarie per la compilazione di un ottimo Programma di Manutenzione Ordinaria è il risultato di un’analisi attenta della struttura dell’impianto fertirriguo.
La pianificazione di tutte le operazioni necessarie per la compilazione di un ottimo Programma di Manutenzione Ordinaria è il risultato di un’analisi attenta della struttura dell’impianto fertirriguo.
Normalmente
cerco di limitare ad un numero minimo, ad esempio 3, i passaggi per giungere
alla definizione del corretto elenco di “cose da fare”:
- Individuazione delle principali Aree di Intervento
- Definizione dei Punti Critici per singola area
- Lista delle Operazioni Necessarie al ripristino del buon funzionamento
Questa
procedura può, erroneamente, sembrare complessa ma permette di stabilire una
volta per tutte un vero e proprio CheckList da eseguire ogni anno, ogni 6 mesi,
per la preparazione dell’impianto.
Dovendo,
in quest’occasione, redigere un
Programma di Manutenzione Ordinaria di massima bisogna cercare di immaginare le
possibili varianti di un impianto in modo da stabilire una traccia valida per
molteplici situazioni.
Non
prenderò in esame la parte finale dell’impianto (sprinkler, gocciolatore,
microirrigatore) bensì tutta la struttura a monte.
Fase 1. Individuazione delle principali Aree di Intervento
Le Aree di Intervento principali vengono
definite allo scopo di concentrare la propria attenzione, volta per volta, su
specifiche porzioni di impianto.
Analizzare
l’insieme potrebbe condurre a dimenticanze o, addirittura, a leggerezze che
verrebbero pagate a caro prezzo in stagione.
Quali
potrebbero essere, dunque, le principali Aree di Intervento di un impianto di
Fertirrigazione?
Provo ad
elencarle tralasciando, volutamente, l’impianto di pompaggio:
- Sistema di Filtrazione
- Sistema di Iniezione
- Sistema di Controllo Soluzione
- Sistema di Controllo Portata
- Sistema di Distribuzione
Le cinque
principali Aree di Intervento
rappresentano snodi di basilare importanza e sono imprescindibili l’una dalle
altre.
La scarsa
funzionalità di una di esse ha ripercussioni, a cascata, su tutte le successive:
- Un sistema di filtrazione inefficiente, per quanto automatizzato, potrebbe causare la progressiva perdita di pressione e portata e mettere in crisi tutto l’impianto di fertirrigazione fino ad un crash totale determinato da una portata talmente bassa da generare un allarme.
- Un’anomalia al Sistema di Controllo Portata determina un’errata comunicazione di dati alla centralina e, proporzionalmente, un quantitativo totale di fertilizzante iniettato troppo elevato/basso che determina letture pH/EC anomale.
- Un impianto fertirriguo gestito da sonde pH/EC non adeguatamente calibrate genera false letture e può “costringere” la centralina ad effettuare violente variazioni nella quantità di iniettato in grado di causare danni rilevanti alla coltura.
Analizzare, una ad una, le principali Aree di
Intervento permette di scendere nel dettaglio ed individuare, con esattezza, i
Punti Critici di ciascuna.
Definizione dei Punti Critici
I Punti
Critici di ogni Area di Intervento rappresentano gli elementi per i quali si
ritiene più opportuno un controllo accurato.
La scelta
dei Punti critici deriva da informazioni tecniche acquisite ma anche dall’esperienza
propria dell’operatore responsabile del sistema di fertirrigazione.
Alcuni
elementi possono essere considerati Punti Critici in particolari situazioni
oppure non fare parte della lista in altre.
I primi
aspetti da considerare in fase di individuazione di un Punto Critico sono:
- Usura o Deterioramento: determinato dal continuo essere sottoposto a lavoro intenso, dal contatto diretto con sostanze aggressive, dalla debolezza del singolo componente etc.
- Importanza “strategica”: elementi la cui attività, più di altri, è fondamentale per la corretta distribuzione di elementi nutritivi.
CheckList: Operazioni necessarie al ripristino del buon
funzionamento
Esattamente
come le procedure al decollo dei velivoli o il tagliando della propria auto, il
CheckList deve rappresentare il punto di partenza di ogni stagione irrigua o
l’appuntamento a scadenze prefissate a cui non è possibile mancare.
Questo
elenco di operazioni prevengono, se correttamente eseguite, almeno l’80% delle
possibili “magagne” in grado di arrecare danno alle colture ed un forte mal di
testa all’operatore.
E’ di
fondamentale importanza che in ogni azienda l’operatore addetto al controllo e gestione
del sistema di Fertirrigazione sia aggiornato, responsabile ed in grado di
intervenire in prima persona sulla maggior parte delle componenti senza
richiedere un’intervento esterno.
Un
CheckList è sinonimo di programmazione ed il fatto stesso di seguirlo indica chiaramente
la volontà di non lasciare nulla al caso.
Conclusioni
Come
già accennato in precedenza la Manutenzione Ordinaria è da intendersi quale
intervento a carattere preventivo tanto che l’80% delle problematiche di
impianto sono diretta conseguenza della mancata manutenzione e della poca
dimestichezza degli operatori con le attrezzature utilizzate.
In
particolare le Aziende Agricole investono ben poco nella formazione del
personale responsabile della gestione e questo rappresenta un limite che deve
essere assolutamente scavalcato nel futuro prossimo.
La
definizione ed, ancor più, l’attuazione di un Programma di Manutenzione
Ordinaria è possibile soltanto nel caso in cui esista personale qualificato ed
aggiornato in grado di comprendere le problematiche ed intervenire per tempo.
Anche dal punto di vista economico, un investimento in
formazione del personale avrebbe un “payback”, un ritorno, molto rapido essendo
gli interventi straordinari, operati da società esterne, molto onerosi specie
in piena stagione.
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