SUBIRRIGAZIONE di M. Cordioli - Classificato X Files

Post quali "La Subirrigazione secondo M. Cordioli" provocano in me due tipologie di effetti: 
- un godimento incontenibile dovuto all'orgoglio e la gioia di veder il blog arricchito di informazioni di peso  
- una  regressione, un movimento a ritroso che mi catapulta sui banchi di scuola e, severamente, mi rammenta che "devo ancora farne di strada...."
Questa volta Michelangelo ha dato, e non solo a me, una lezione non da poco postando questa "perla" sul tema, quantomai attuale, dell'Irrigazione a Goccia Interrata (Subirrigazione appunto).
Roba da X FILES. 

Data la natura scottante dei contenuti ho deciso di "disfarmene" al più presto e lasciare a Voi, lettori di MicroIrrigo!, tutto il rischio....ed il godimento!
    Subirrigazione con Sistemi a Bassa Erogazione

    Premessa
    Coltivazione di riso a goccia (Texas - Usa)
    Con il termine “Subirrigazione a bassa erogazione” si intende il sistema di irrigazione basato sulla distribuzione dell’ acqua di irrigazione tramite ali gocciolanti interrate, con erogazioni a basso o bassissimo volume.

    Non è la prima volta che si scrive o si parla di manichette interrate in profondità per dare acqua alle Colture Agrarie e non è nostra intenzione “ritritare” il pregresso.

    Lo scopo di tornare sull’ argomento è di aggiornare con nuove e più estese considerazioni quanto precedentemente pubblicato in modo sintetico.
    Soprattutto quello che interessa è marcare la differenza tra “sistema” e “metodo”, con ulteriori osservazioni sui motivi che portano a  risultati Agronomici migliori.

    La Microirrigazione in genere e la Subirrigazione, in particolare, sono la base per soddisfare la richiesta di risorsa idrica quando si desiderano applicare i principi dell’ “Agricoltura Naturale” con gli indubbi vantaggi che essa comporta

    Il Sistema
    Descrivere il sistema di distribuzione è relativamente semplice: si tratta di mettere un impianto a goccia ad una profondità variabile da un minimo di 250 fino a 500mm ed oltre.

    Questo non vuol dire che basta mettere le manichette sottoterra per fare un impianto di Subirrigazione poiché esistono importanti particolari di progettazione, esecuzione e gestione che  possono essere relativamente trascurati quando si agisce per gravità

    Per mantenere a lungo la massima efficienza, in Subirrigazione è necessario:

    • che gli impianti di filtraggio siano leggermente sovradimensionati e con una capacità di filtrazione superiore alla quella normalmente richiesta
    • che i fertilizzanti utilizzati per fertirrigare siano totalmente solubili e compatibili con le caratteristiche dell’ acqua utilizzata, da verificare con adeguate analisi e/o test di solubilità
    • dotare i fine corsa delle manichette di valvole di spurgo, o collegarle ad una controtestata con tale funzione, per mantenere la massima efficienza anche nella parte terminale dell’ impianto
    • applicare, oltre alla normali valvole di controllo e sostegno delle pressioni, una valvola volumetrica, per verificare che i volumi di acqua effettivamente erogati siano quelli di progetto. Questo consente anche di capire se sono intervenuti guasti significativi nel sistema di distribuzione
    • in origine, sull’ impianto di filtraggio, ed ad ogni variazione sensibile di livello delle tubazioni, montare le idonee valvole di sfiato, anche a doppio effetto
    • se si temono danni da arvicole e/o similari, scegliere fertilizzanti, in particolare Azotati Organici, con effetti collaterali idonei a preservare da questo pericolo, o aggiungere periodicamente in fertirrigazione prodotti repellenti
    Tutti questi particolari rivestono ancora maggior importanza quando vogliono distribuire volumi di acqua molto bassi

    Lo scopo di agire con volumi minimi permessi dagli attuali materiali sono essenzialmente economici: 
    • con la stessa struttura di base, pompe, filtri, tubazioni, si riesce a servire nello stesso tempo superfici unitariamente maggiori
    • raggiungere la soddisfazione delle esigenze idriche delle piante in tempi più lunghi e quindi con un numero inferiore di interventi per cambiare od attivare o disattivare l’impianto.
    Quindi il “Sistema di Irrigazione” può sembrare analogo od uguale, la differenza è il Metodo

    Il Metodo
    La Subirrigazione funziona su principi fondamentalmente diversi dalla percolazione per gravità. Non funzionano più le considerazioni basate sulla forma di espansione a “cipolla”, a ”carota” e similari.

    L’ approssimazione relativa che è concessa in gravità, deve essere assolutamente esclusa quando si agisce “dal di basso”.
    Perché il Metodo di irrigazione è per Capillarità

    Vale a dire che si agisce sfruttando il Fenomeno Naturale di Risalita per Capillarità dell’acqua dagli strati profondi verso la superficie.
    Questo è dovuto al fatto che l’evaporazione dell’umidità dagli strati superficiali, dovuta in primo luogo dall’irraggiamento solare e in seconda battuta dall’assorbimento delle radici delle piante, “richiama” verso l’alto l’acqua che si trova più in basso.

    In pratica, si tratta di creare una sorta di “falda artificiale”, posta alla profondità desiderata, in cui basta immettere l’ acqua che poi tutto va da sé

    Qualcuno potrebbe esclamare: “uellà, che facile”, pensando alla semplicità del principio di funzionamento.
    Tutt’altro.
    Madre Natura ha impiegato millenni per creare e rendere efficienti i meccanismi deputati alla continuità della vita sulla Terra e quando con la presunzione di “sapere” l’Uomo la vuole imitare ne combina di tutti i colori.

    Quindi, per non combinare “casini”, diventa imperativo “conoscere” profondamente i meccanismi che determinano e regolano la Capillarità

    Tanto per cominciare, una domanda: se do una dose più alta di acqua, dove và a finire?
    Probabilmente viene dispersa in falda (come succede per i sistemi per gravità) e solo in parte recuperata dalle piante con apparato radicale molto profondo (che comunque subirebbero un temporaneo stato di asfissia).
    Quindi non si è solo sprecata Risorsa Idrica e buttata Energia.

    I Meccanismi
    Quello che è necessario conoscere per limitare la possibilità di commettere errori di gestione è
    • L’ Evaporazione dal terreno, determinata da Luminosità, Temperatura, Incidenza e Durata dell’Irraggiamento solare
    • La Traspirazione, determinata dal mantenimento delle attività fisiologiche delle piante. Non è sufficiente il calcolo dell’Evapotraspirazione Potenziale, proprio perché si tratta di un calcolo statistico che non sempre è aderente alle situazioni contingenti.
    • La Capacità di Campo, da ricercare anche con un test semplificato, per conoscere la capacità del “serbatoio” che abbiamo a disposizione con relativo potere di creare riserve “volano”
    • La Granulometria, per conoscere le dimensioni e le proporzioni delle diverse particelle fisiche che compongono il substrato
    • La Stratigrafia e la Pedogenesi, per conoscere se ci sono interruzioni della continuità verticale. Queste possono essere naturali, dovute al sovrapporsi di strati di terreno fisicamente diversi, come accade nei terreni alluvionali, o create da errate lavorazioni del terreno con aratri e frese, le “suole di lavorazione”
    • La Fertilità, da rilevare con un’analisi di tipo Biochimico, per conoscere la quantità di Sostanza Organica, la sua attività Biologica e la disponibilità di Nutrienti.

    Solo in apparenza questi parametri sembrano avulsi all’ irrigazione.
    Non è così se si considera l’ acqua come primo, fondamentale e insostituibile elemento nutritivo delle piante, e che la sua disponibilità dev’essere equilibrata con gli altri fattori che intervengono nella Nutrizione

    Questo è uno dei punti cardine dell’Agricoltura Naturale, la cui azione si esplica attraverso l’applicazione di tutti quei fenomeni già collaudati in migliaia di anni di esperienza.
    Se usati correttamente, si ottengono produzioni migliori, in quantità superiore, con costi inferiori.

    Gli Effetti
    Perché l’Irrigazione per Capillarità dà risultati migliori di qualsiasi altro metodo di irrigazione?, Anche della stessa irrigazione a goccia per gravità?

    Sono molti e proviamo ad elencarli anche se, probabilmente, ne trascureremo qualcuno: 
    • Mantenimento costante del rapporto Aria/Acqua nel terreno, consentendo l’ ottimale attività degli apparati radicali
    • Disponibilità Idrica adeguata ai reali consumi istantanei delle piante
    • Massima esaltazione dei meccanismi Biologici dei processi di Umificazione
    • Mantenimento ed crescita di tutto quel coacervo di Microrganismi, Batteri, Alghe, Funghi, Micorrize e Simbionti che esistono nella Pedosfera. Questi costituiscono l’interfaccia Biologico e contribuiscono al regolare Equilibrio Naturale tra Vegetali Superiori e terreno, con esaltazione della capacità delle piante di nutrirsi anche in ambienti limite od ostili.
    • Mantenimento della struttura ideale del terreno con il migliore compromesso tra morbidità e compattezza, facilitando le lavorazioni per le colture successive. Meno potenza richiesta per dissodare, minore o nulla formazione di zolle
    • Nei terreni limosi e argillosi, minore o nulla formazione di croste e crepe
    • Riduzione dei costi. Il maggior investimento iniziale è compensato ampiamente con il minor costo d’uso da addebitare al conto economico delle singole colture, dato dalla possibilità di ammortizzare l’ impianto in più anni, su più colture, magari più redditizie.
    • Risparmio Energetico, dovuto alle pressioni di esercizio più basse e al minor volume di acqua necessario. 
    Una considerazione ovvia…non basta il massimo nell’Irrigazione per ottenere risultati di produzione massimi. Madre Natura ci insegna che serve il massimo Equilibrio tra tutti i fattori determinanti


    Criticità
    Anche con questo metodo esiste la possibilità di avere alcune situazioni critiche.
    La maggior parte sono legate ad errori di progettazione e/o gestione e non solo dell’irrigazione. 
    • Sono da evitare tutte le situazioni che possono creare “risucchi” alla chiusura di valvole di settore o di arresto dell’erogazione
    • Abolizione di tutte le operazioni colturali che possono creare “suole di lavorazione” (quindi  arature e fresature)
    • Raccogliere con il terreno asciutto, senza lasciare carreggiate profonde, difficili da rimediare non potendo agire in profondità
    • Per mantenere a lungo l’efficienza dell’impianto, al bando lunghe pause di uso, e quindi metterlo in funzione anche se non ci sono colture in corso. Ma questo può diventare un’ opportunità.

    Funzionalità Agronomica
    Cominciando dall’ultima criticità seguono gli effetti agronomici che consentono le superiori prestazioni delle produzioni: 
    • Dover irrigare in continuità crea l’opportunità di utilizzare le pause tra una coltura e l’altra per seminare colture da Sovescio. E vista la carenza di Sostanza Organica nei terreni, non è un’ opportunità da scartare
    • La migliore struttura del terreno consente una miglior riuscita delle semine su sodo
    • Lo stato di “tempera” costante consente di prolungare i tempi di utilizzo delle attrezzature per la preparazione del terreno
    • Riduzione dell’uso di Concimi Chimici per la maggior attività fertilizzante derivata
    • Maggiore funzionalità e trasformazione della Sostanza Organica, con ottimizzazione del ciclo dell’Humus
    • Condizioni ideali per esaltare l’Attività Biologica, compresa l’ azione di Simbionti e Micorrize
    • Riduzione dei costi colturali, si risemina con solo due passaggi e con trattrici più leggere e meno potenti.
    • Migliore riuscita di semine e trapianti
    • Aumento della produzione, la disponibilità costante di acqua e nutrienti favorisce la massima capacità di accumulo di Sostanza Secca concessa dalla fisiologia della pianta
    • E molti altri.
    L’ elenco è quasi infinito

    Controlli Strumentali
    Se con gli impianti di superficie certe cose possono essere gestite “a occhio” per esperienza, operando con la subirrigazione diventano fondamentali:
    • Tensiometri, da collocare a diverse profondità se a bulbo ceramico o utilizzare le sonde plurilivello. Sono fondamentali per conoscere lo stato di bagnatura dal livello dell’ impianto sino alla superficie
    • Vasca evaporimetrica classe A, o suo equivalente elettronico, per conoscere l’effettiva evaporazione dal terreno. Il calcolo dell’ETP derivato serve solo per determinare il volume massimo da usare in quel momento, però da confrontare con il dato dei tensiometri
    • Pluviometro, per calcolare il tempo di sospensione del servizio nel caso di piogge consistenti
    • Capannina Agrometeorologica completa, per conoscere quanto la coltura sia in “tiro” per le più o meno favorevoli condizioni ambientali
    Come già ribadito, l’ importante è conoscere tutti i meccanismi Naturali che influenzano lo sviluppo dei vegetali, quindi più dati si hanno a disposizione, più si può agire con proprietà

    In particolare se si desidera ottimizzare il tutto con l’ausilio di sistemi elettronici di rilevazione, controllo e gestione.

    Conclusione
    Spesso si considera l’irrigazione un costo e questo può essere vero soprattutto se attuata con mezzi e metodi non idonei.
    Quando è applicata con razionalità è solo un investimento e la maggior quantità unitaria di prodotto ottenuta, spesso con una miglior qualità, permette  di abbassare il Costo per Tonnellata, a volte, in maniera molto significativa.
    Con il sistema a Subirrigazione si possono attuare programmi di intensificazione colturale senza depauperare il terreno di risorse nutritive.

    Al contrario, se con la Subirrigazione si applicano anche le altre tecniche comprese nel capitolato dell’Agricoltura Naturale si ottiene un arricchimento dei contenuti, potendo progressivamente migliorare anche terreni marginali e/o poveri.
    Può succedere  anche che una volta integrati allo stesso livello di precisione e di efficienza tutti i fattori di produzione, i risultati ottenibili vadano ben oltre il limite fisiologico ritenuto possibile per la specie.

    Michelangelo Cordioli, Agronomo

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