Microirrigatori: meglio autocompensanti....ti spiego perchè!

Può sembrare un'eccesso optare per un microirrigatore autocompensante, dunque più costoso, ma non è proprio così e non dovremmo fermarci difronte al solo prezzo ma scavare un po' a fondo per scoprire che i vantaggi sono molteplici.

E' sempre così....mai fidarsi della prima impressione o della sola apparenza perchè, a volte, le cose migliori non si vedono bensì rimangono nascoste.
Un microirrigatore  autocompensante è molto più utile di quanto si possa immaginare e, a dispetto di un prezzo poco allettante, addirittura economicamente vantaggioso.
Intanto chiariamo una volta per tutte ciò che si intende con il termine "autocompensante" o "regulated":
Erogatore statico o dinamico provvisto di dispositivo a membrana per il mantenimento della portata al variare della pressione di esercizio


Dunque, prima di tutto, è bene ricordare che un ugello genera una portata che è in relazione ad una determinata pressione ed al diametro del passaggio dell'acqua.
Convenzionalmente la pressione di riferimento per un microirrigatore è 2,0 bar.
Per cui quando pronunciamo la frase:

- è un microirrigatore da 60 lt -
ci riferiamo alla portata che è stata misurata sottoponendo il microirrigatore ad una pressione di 2,0 bar.

Ovvio che se la pressione aumenta, o cala, anche la portata varierà di conseguenza.
In questa tabella possiamo osservare chiaramente la variazione:
Ma di quanto cambia la portata al variare della pressione?
Anche questa domanda ha la sua risposta, ovvero, una formuletta:
  1. Q2
  2. P2 : P1
  3. Il risultato sotto Radice quadrata
  4. Il risultato x Q1
Dove:
  • P2 = pressione desiderata
  • P1 = pressione di riferimento (2,0 bar)
  • Q1 = portata nota alla pressione di riferimento (2,0 bar)
  • Q2 = portata alla pressione desiderata
Un es:

  • P2 = 3,0 bar
  • P1 = 2,0 bar
  • Q1 = 61
  • Q2 = 74,09437 che poi è il valore che si trova in tabella come portata a 3,0 bar dell'ugello rosso con diametro pari a 1,1 mm
Un buon microirrigatore autocompensante, invece, si presenta con una tabella di questo tipo:
In tabella la differenza rispetto ad un microirrigatore "normale" è evidente.
Ad esempio il microirrigatore con ugello Verde (Green) ha una portata sostanzialmente costante da 1,5 a 4,0 bar di pressione e così anche per gli altri ugelli.

Questo significa che al variare della portata (entro 1,5 e 4,0 bar) la portata risulta costante a garanzia di un'eccellente uniformità di distribuzione di acqua e fertilizzanti.

Provate ad immaginare questa costanza di portata che vantaggi enormi può dare in caso di:
  1. Lunghi filari
  2. Dislivelli
1. Lunghi filari
La possibilità di mantenere costante la portata a differenti livelli di pressione ci regala la possibilità di usare quest'ultima come un "vero e proprio spintone" per coprire distanze maggiori.
Ad esempio vediamo la simulazione fatta con un software di dimensionamento volendo calcolare la distanza massima raggiungibile, con lo stesso tubo in PE d.25, da microirrigatori (portata simile e posizionati ogni 3 m) autocompensanti e non:
Non autocompensante: 102 m con tubo d.25
Autocompensante: 180 m con tubo d.25






















Con un microirrigatore non autocompensante saremmo costretti ad utilizzare un tubo in PE d.32 (e relative raccorderie) con costi probabilmente superiori rispetto all'installazione di un tubo d.25 e microirrigatori autocompensanti.


2. Dislivelli
Anche i dislivelli, accumulando o sottraendo pressione, sono elemento di "disturbo".
Vediamo come si comportano gli stessi microirrigatori dell'esempio precedente in caso di filari da m 100 con dislivello a favore di 15 m:
Non Autocompensante
Autocompensante




















Anche in questo caso è evidente la maggior versatilità del microirrigatore autocompensante rispetto all'equivalente non autocompensante.
In questo caso la pressione che viene dissipata in attrito (perdita di carico) è inferiore a quella acquistata grazie al dislivello di 15 m; come risultato la pressione aumenta determinando una forte disformità degli erogatori non autocompensanti che, dopo solo 48 m, subiscono una variazione di portata dell'undici % ed oltre quando il limite max è il 10% (da notare, ed è una costante, che il 10% di variazione corrosponde sempre ad un 20% di perdita di carico).


Il microirrigatore autocompensante mantiene, grazie alla membrana di regolazione, una portata costante fino ad un massimo di 4,0 bar il che gli permette di assorbire tutto l'accumulo di pressione e sopperire brillantemente al forte dislivello.


Ma c'è un ulteriore vantaggio...e non da poco

Avere la membrana aiuta contro lo sporco e le impurità presenti nelle acque


Già, da non credere eh?
Se analizziamo i diametri di passaggio dell'acqua possiamo stabilire che una determinata sezione, sottoposta ad una determinata pressione, da come risultato una determinata portata.
Meglio la tabella:
Non Autocompensante
Autocompensante
Balza agli occhi quanto differente sia la sezione di passaggio dell'acqua a parità di portata!
E quanti vantaggi si porti dietro un ugello autocompensante da 47 lt/h con un passaggio paragonabile a quello di un non autocompensante da circa 80 lt/h.....giudicatelo Voi!

1 commento:

Unknown ha detto...

Sto aggiungendo alcuni irrigatori all'impianto esistente nel mio giardino, tubo interrato d.25 irrigatori da 3/4 sto provando vari ugelli ma non riesco ad avere un getto ben polverizzato, vorrei raggiungere distanze che vanno dai 4 ai 6 mt circa e stavo quindi pensando di sostituirli con microirrigatori ma non so se riesco ad raggiungere questo risultato ! Mi piacerebbero con rotazione regolabile dai 90 gradi in poi ! Un consiglio , grazie.