Fino a 15 anni fa la microirrigazione nel settore residenziale o pubblico era tenuta in poca considerazione.
La filosofia dell'irrigazione dei parchi e dei giardini, per non dire campi sportivi e golf green, ci arriva direttamente dagli Stati Uniti dove furono inventati e prodotti i primi irrigatori specificatamente progettati per l'utilizzo nel verde privato.
Solo negli ultimi 10-12 anni si è sviluppata negli USA una coscienza ecologica che portato alla ribalta in settori quali il verde privato e pubblico, la necessità di risparmiare acqua utilizzando soluzioni o sistemi ad alta efficienza.
Tra le diverse soluzioni l'irrigazione a goccia è diventata per alcune aziende del settore irriguo una vera e propria bandiera.
Ad un tratto sono apparse applicazioni di gocciolatori ed ali gocciolanti di ogni sorta.
I concetti alla base dell'Irrigazione a goccia sono diventati in breve di dominio pubblico in quanto entrati nelle case, o meglio nei giardini, degli americani.
In Italia gli effetti di questa onda lunga si stanno vedendo da pochi anni sottoforma di svariate proposte che hanno come unico denominatore l'Irrigazione a Goccia.
Proviamo ad elencarle una ad una:
- irrigazione di siepi
- irrigazione di cespugli
- irrigazione di aiuole
- irrigazione di piccoli orti
- irrigazione di balconi e terrazzi
- irrigazione di alberi
- subirrigazione di aree verdi (prato)
- irrigazione di giardini verticali
- irrigazione di parcheggi inerbiti
- fertirrigazione
10 diverse applicazioni del sistema a goccia non sono poche e dimostrano il grado di flessibilità del sistema.
Nella seconda metà degli anni '90 alcune aziende del settore, in particolare israeliane, cominciarono a promuovere in campo residenziale aspetti e vantaggi mutuati dall'applicazione in campo agricolo dell'Irrigazione a Goccia.
In Israele, ad onor del vero, l'irrigazione a goccia veniva già impiegata massicciamente nel settore del verde pubblico e da tempo venivano installati impianti per il trattamento e l'utilizzo di acque reflue in campo agricolo e residenziale.
Le aziende israeliane, in particolare Netafim, promovendo questo sistema “alternativo” utilizzavano a sostegno della nuova tesi i concetti tipici della Microirrigazione:
- somministrazione dell'acqua in zona radicale
- equilibrio ossigeno/acqua nel terreno
- mantenimento della struttura del suolo ed assenza di compattamento
- elevata uniformità di distribuzione
- possibilità di completa automazione
- distribuzione di fertilizzanti tramite l'acqua
- basse pressioni di esercizio
- risparmio idrico
- risparmio energetico
La reazione a concetti agronomici ed idraulici così forti non si fece attendere e a partire dal West (dalla California) cominciò la rivoluzione nel settore del verde privato e pubblico.
Ma non finisce qui!
La vera rivoluzione si chiamava SDI o Subsurface Drip Irrigation o Subirrigazione.
Il nuovo sistema prevedeva di utilizzare le ali gocciolanti per realizzare un impianto di irrigazione per il prato.
Associato alle ali gocciolanti installate per l'irrigazione di alberi, siepi, cespugli e orto (e per riempire, ad ogni irrigazione, la ciotola di acqua del cane!) non ci sarebbe più stata necessità di acquistare un solo irrigatore popup turbina o martelletto che fosse.
A distanza di 10 anni l'impianto in subirrigazione in aree verdi private e pubbliche possiamo dire che riscosso un buon successo ed è installato nei giardini di una discreta percentuale di americani.
Un impianto di riscaldamento a pavimento in giardino?!?
Ma com'è fatto un impianto in Subirrigazione?
Il titolo dice esattamente la verità e l'esempio di un impianto di riscaldamento a pavimento rende perfettamente l'idea!
Hai mai provato a camminare scalzo su un pavimento riscaldato da sotto?
Provi una sensazione molto piacevole generata da quel tepore delicato alle piante dei piedi che ti spinge a buttare infradito e babucce nel pattume e a camminare scalzo...sempre.
E poi, la stanza è calda e non vedi più quelle terribili macchie nere sopra ai caloriferi!
Tecnicamente stai camminando sopra ad una piastra radiante con queste caratteristiche (per sommi capi):
- tubazioni di piccolo diametro che disperdono calore, disposte in linee parallele a distanza di cm 30, circa, l'una dalle altre
- ogni area (soggiorno, zona notte, cucina) rappresenta un settore ed ogni settore è regolato, tramite termostato, a °T differenti
- °T del liquido circolante lella rete di tubazioni = circa 30 °C
Ecco, il tuo impianto di subirrigazione in giardino è esattamente la stessa cosa (effetto butta-ciabatte incluso).
Scendiamo ora nei dettagli dell'impianto e dei materiali comunemente utilizzati.
Partiamo dai materiali guardando questo schema di settore semplificato:
- ogni settore è controllato da una piccola testata costituita da:
- Elettrovalvola 24v ac oppure 9-12 v cc bistabile. Generalmente nei giardini privati il diametro comunemente utilizzato è 1”
- Filtro a rete o dischi con livello di filtrazione di 120 mesh (filtra particelle > 130 micron) 0 150 mesh (per particelle > 100 micron). Curare in modo ottimale l'aspetto filtrazione per evitare di incorrere in problematiche di occlusione dei gocciolatori. Conviene inoltre, in caso di utilizzo di acqua da pozzo, effettuare un'analisi fisico/chimica in particolare per evidenziare problematiche legate ad alte % di carbonati, ferro e magnesio.
- Riduttore di pressione per stabilizzare la pressione in ingresso alle ali gocciolanti. Il valore di taratura, in caso di utilizzo di ali gocciolanti autocompensanti (vivamente consigliate) è di 3,0-3,5 bar). Conviene utilizzare riduttori di pressione ad “azione diretta” con molla pretarata al valore desiderato.
- Collettore di partenza delle ali gocciolanti realizzato in Polietilene o, più spesso, in Pvc. Rappresenta il punto di ingresso al settore ed è dimensionato in modo da garantire a tutte le ali gocciolanti la medesima pressione di partenza. Generalmente all'estremità del collettore viene installata una valvola di Sfiato Aria a scopo di evacuare l'aria all'accensione del sistema e, soprattutto, annullare la suzione di terreno che il gocciolatore subisce a causa della pressione negativa che si verifica ad ogni arresto.
- Collettore di fine linea/spurgo delle ali gocciolanti realizzato esattamente come quello di partenza. Ogni collettore di fine linea deve prevedere l'installazione, ad una estremità, di un piccolo vano per lo spurgo delle impurità che si concentrano nell'ultima parte del settore.Il sistema di spurgo è generalmente costituito da:
- Pozzetto valvole piccolo per alloggiare la testata di spurgo
- Valvola manuale per consentire la chiusura o l'apertura dello spurgo se l'operazione viene effettuata manualmente.
- Valvola di spurgo file linea per effettuare automaticamente gli spurghi ad ogni accensione o spegnimento del sistema. La valvola manuale deve essere comunque montata per consentire eventuali manutenzioni allo spurgo automatico.
- Ala Gocciolante utilizzare prodotti con gocciolatore autocompensante perchè garantiscono performances migliori.Qualche caratteristica:
- Portata del Gocciolatore generalmente si utilizza una portata compresa tra 2,0 e 2,3 lt/h. Sconsiglio portate inferiori a causa di una maggior sensibilità in caso di problematiche chimiche dell'acqua.
- Spaziatura tra i Gocciolatori è bene mantenersi su distanze di 30-33 cm. Aumentare la spaziatura o, addirittura diminuirla, non serve.
- Distanza tra le linee 30 cm è indicato per molti tipologie di terreno. Aumentare la spaziatura fino a 40 cm in caso di terreni che tendono al “pesante” e quindi con capacità superiori di trattenere acqua (terreni tendenzialmente argillosi)
- Profondità di installazione dipende molto dalle caratteristiche del terreno. Generalmente non si scende sotto i 20 cm e ci si stabilizza tra i 10 e 15 cm sotto il manto erboso.
E poi, c'è altro?
Sì, c'è altro e mi riferisco alla gestione dell'impianto.Un impianto a goccia in Subirrigazione può essere facilmente automatizzato...ad esempio:
- Centralina di comando per elettrovalvole in modo da stabilire un programma personalizzato per ciascun settore (orto, siepe, cespugli, prato etc). La centralina deve essere sufficientemente semplice da programmare ma disporre di tutti gli elementi che la differenziano da un semplice timer ovvero:
- Possibilità di collegamento di sensore passivo
- Possibilità di collegamento di sensore attivo
- Programmazione manuale ed automatica
- Sensori per la miglior gestione dell'impianto e dell'acqua.Quando si parla di sensori si fa riferimento a due tipologie:
- Sensore passivo ovvero un apparecchiatura che si limita ad aprire o chiudere un circuito. Ad esempio un sensore Pioggia, se chiude il circuito perchè è piovuto, impedisce alla centralina di attivare il turno irriguo. Il termine passivo si riferisce al fatto che all'attivazione del sensore semplicemente la centralina esclude i programmi.
- Sensore attivo ovvero un'apparecchiatura che apre e chiude un circuito ma la centralina reagisce all'attivazione del sensore facendo partire un programma apposito. E' il caso del sensore Umidità che apre il circuito perchè il livello rilevato è inferiore all'optimum e per risposta la centralina lancia il programma irrigazione. Il termine attivo si riferisce dunque al fatto che l'attivazione del sensore provoca il lancio di un programma di qualsiasi tipo.
Altro elemento fondamentale per la completa funzionalità di un impianto a Goccia è il sistema di Fertirrigazione.
La possibilità di veicolare i fertilizzanti con l'acqua è la “chiave di volta” del sistema e non installare un adeguato sistema di iniezione è un vero peccato.
Un giorno parleremo anche di questo!
Ciao e a presto
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