No, cioè sì ma....ti spiego!
Progettare un impianto microirriguo non è cosa facile e richiede un'esperienza non indifferente, sia dal punto di vista idraulico che dal punto di vista agronomico!
Proprio qui sta il punto...l'esperienza di un buon impiantista deve essere tale da coniugare aspetti puramente idraulici (perdita di carico, curva della pompa, pressioni minime e massime da rispettare etc.) e necessità squisitamente agronomiche (tipologia di terreno, coltura, clima etc.).
Fallire su uno solo dei due versanti significa cadere in errore e qualcuno pagherà a caro prezzo l'averne ignorato la stretta correlazione.
Un impianto ineccepibile dal punto di vista idraulico può risultare assolutamente inefficiente dal punto di vista agronomico:
- non si è tenuto presente l'evapotraspirazione effettiva di quell'area e non è possibile dunque completare a dovere un turno irriguo (troppi settori e troppo piccoli ad esempio)
- la spaziatura dell'ala gocciolante è inadatta perchè non si è valutato a dovere la tessitura del terreno e la % di limo, argilla o sabbia
- la copertura degli sprinklers è buona ma è fortemente carente se soffia vento e qui "tira" di continuo...
- etc etc etc
- è stata installata una batteria filtrante a graniglia ma la pulizia non avviene in modo corretto e dopo poco entra in crisi (pressione assente o molto bassa durante il lavaggio, portata di controlavaggio insufficiente, tempi di lavaggio troppo corti, etc.)
- l'impianto non entra in pressione e le ali gocciolanto autocompensanti non raggiungono mai la pressione minima di fine linea
(eccessive perdite di carico sulle linee, perdite di carico localizzate non prese in considerazione, portata del pozzo insufficiente, pompaggio inadeguato, etc.) - le idrovalvole di riduzione pressione non raggiungono il valore desiderato per il tape (pilota errato, molla del pilota non adeguata, portata del settore insufficiente, etc.)
Voglio puntare l'attenzione sulla necessità di non tralasciare mai gli aspetti idraulici e quelli agronomici e, soprattutto, di tenere sempre presente il legame che lega gli uni agli altri.
Il tuo installatore di fiducia deve essere a conoscenza di tutti gli elementi, idraulici ed agronomici appunto, che possono essere rilevanti ai fini della buon funzionamento dell'impianto.
Per cui diventa fondamentale la massa di informazioni che l'imprenditore agricolo può fornire all'impiantista:
- Clima (temperature estive, primaverili ed invernali)
- Tipologia del terreno (presentare un'analisi recente)
- Tipologia di acqua (presentare un'analisi soprattutto se è pozzo)
- Coltura, necessità idriche, temperature ottimali etc
- etc etc
Per cui, cari agricoltori e cari impiantisti, collaborate tra voi e fatelo in modo costruttivo!
Il che significa che non si deve puntare tutto sulla fiducia ma bisogna essere disposti ad apprendere, ascoltare, studiare, accettare indicazioni e consigli (se competenti naturalmente) e riportare il tutto su un progetto.
Che siate Installatori o Agricoltori, pretendete la Qualità al Miglior Prezzo!!
E nessuno se ne pentirà!
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